Il nomadismo digitale in Italia nel 2023

Può il nomadismo digitale contribuire a ridurre il divario economico e sociale, attraendo professionisti e talenti nei piccoli centri e nelle aree interne del nostro Paese? In che modo i lavoratori da remoto e i nomadi digitali possono contribuire a sostenere un reale processo di rilancio e di sviluppo per l’Italia?

Risponde il Rapporto Annuale sul Nomadismo Digitale in Italia nel 2023, realizzato dall’Associazione Italiana Nomadi Digitali ETS con patrocinio dell’Assessorato al Turismo, Sviluppo e Impresa Turistica della Regione Puglia, il supporto economico di Wind Tre e il contributo di Tribyou, Borgo Novus e Vivere di Turismo Business School.
L’obiettivo del Rapporto, che si focalizza sulle opportunità e sugli impatti economici, sociali e ambientali derivanti dal lavoro da remoto e dal nomadismo digitale sulle comunità locali, è proprio quello di accrescere la consapevolezza e la conoscenza del fenomeno del nomadismo digitale nostro Paese. 

“Il lavoro da remoto non è solo un modo diverso di lavorare”

“Chi oggi pensa che il lavoro da remoto sia solo un modo diverso di lavorare si sbaglia profondamente – commenta Alberto Mattei, Presidente dell’Associazione Italiana Nomadi Digitali -. Il lavoro da remoto sta generando la più grande rivoluzione della stanzialità umana. Ci troviamo di fronte a una straordinaria opportunità, quella di attrarre lavoratori da remoto, professionisti e talenti nei piccoli centri e nelle aree interne del nostro Paese. Un processo che se gestito correttamente può generare un impatto positivo nelle comunità locali, contribuendo attivamente a ridurre il divario economico, sociale e territoriale in Italia”.

Valorizzare i territori attraendo talenti e professionisti

Come valorizzare, quindi, i nostri territori attraverso l’attrazione di lavoratori da remoto, professionisti, e più in generale talenti, nei piccoli centri e nelle aree interne del nostro Paese?

Il report suggerisce la collaborazione tra istituzioni, enti di ricerca e soggetti pubblici e privati. La cooperazione è vista come l’elemento chiave per sviluppare progetti efficaci che rispondano ai bisogni dei nomadi digitali e alle esigenze delle comunità locali.

Il progetto Borghi Connessi e l’innovazione sociale e digitale in Puglia

Wind Tre nel 2021 ha lanciato il progetto Borghi Connessi, con l’obiettivo di accompagnare la crescita dei piccoli Comuni italiani grazie a connettività e tecnologie smart. Secondo Alberto Pietromarchi, Wholesale Director e Sustainability Ambassador della società, “Il fenomeno dei nomadi digitali può riportare i piccoli borghi italiani in una posizione più centrale rispetto alla società italiana e stimolare la loro crescita economica e sostenibile“.
Gianfranco Lopane, assessore Turismo, Sviluppo e Impresa turistica Regione Puglia, aggiunge: “Le nostre comunità, fulcro di un percorso regionale di innovazione sociale e digitale, sono sempre più pronte ad accogliere chi da ‘turista’ diventa concittadino temporaneo e sceglie la Puglia come meta di viaggio, lavoro o anche di vita”.