Buy Now Pay Later, i consumatori dicono sì o no?

Come si possono pagare gli acquisti effettuati online? Con la costante crescita dell’e-commerce, è evidente che anche le modalità di pagamento diventino sempre più diversificate e tailor made. In quest’ottica si inseriscono il credito al consumo e in particolare il Buy Now Pay Later (BNPL). Quest’ultimo è il finanziamento a breve termine offerto dal venditore che consente al consumatore di acquistare il prodotto o il servizio ora e pagarlo in futuro, di solito senza interessi. In generale, si tratta di somme tutto sommato contenute e che non richiedono controlli. Per scoprire quale sia l’opinione dei cittadini in merito a queste nuove formule, SWG ha condotto un sondaggio dedicato.

La percezione su queste formule

Nel 2022 quasi un quarto ha acquistato a rate, uno su dieci ha sperimentato soluzioni Buy Now Pay Later, soprattutto giovani e lavoratori autonomi. Il 28% del campione intervistato è propenso a utilizzare la soluzione BNPL in futuro, ma un 40% è ancora restio per paura di perdere il controllo sulle proprie uscite. In ogni caso, sebben qualche dubbio, il giudizio è positivo. Il credito al consumo è ritenuto utile dalla maggioranza dei consumatori, on un 56% degli intervistati favorevoli. Il 20% dei rispondenti si dichiara indifferente,, il 17% pensa che queste formule siano dannose e il 7% le ritiene fondamentale.

La comodità di pagare dopo

Già nel 2021 in Europa, l’8% delle vendite online è avvenuto con questa modalità. Il credito al consumo è in generale giudicato uno strumento utile dalla maggioranza dei cittadini. È invece una quota minoritaria a ritenere dannose queste soluzioni, con i più istruiti che presentano la diffidenza maggiore. Parlando del Buy Now Pay Later, sono ben il 10% dei consumatori italiani ad averlo usato nell’ultimo anno, soprattutto giovani under-35 e lavoratori autonomi, seppure non in modo regolare. È infatti il 40% degli italiani a giudicare rischiosa questa soluzione (si teme di perdere il controllo sulle proprie uscite) contro un 28% che si dichiara propenso a servirsene, affascinato dall’idea di rimandare il pagamento senza interessi. A differenza delle altre forme di credito, il sistema Buy Now Pay Later non richiede al consumatore un’attestazione della propria solvibilità e/o capacità di pagare. Ciò è considerato scorretto dalla maggioranza che ritiene che questa forma di indebitamento possa non essere percepita come tale e spingere a spese superflue anche chi non può permettersele.

Quanto siamo intolleranti sui social? Ancora moltissimo, soprattutto con i più deboli

Il mondo cambia di continuo, e noi? Forse non abbastanza, quantomeno per quanto riguarda l’intolleranza. Ancora oggi, infatti, il nostro linguaggio è all’insegna dell’odio, specie nei confronti delle minoranze. Lo rivela la VII edizione della Mappa dell’Intolleranza 7.0 voluta da Vox Osservatorio Italiano sui Diritti, che fotografa il linguaggio via social. Al suo settimo anno di rilevazione, la mappatura consente l’estrazione e la geolocalizzazione dei tweet che contengono parole considerate sensibili e mira a identificare le zone dove l’intolleranza è maggiormente diffusa, diretta verso 6 gruppi: donne, persone omosessuali, migranti, persone con disabilità, ebrei e musulmani. Si tenta di rilevare il sentimento che anima le communities online, ritenute significative per la garanzia di anonimato che spesso offrono e per l’interattività che garantiscono.
Il 2022, anno in cui è stata condotta l’analisi (precisamente nel periodo gennaio-ottobre) è stato contraddistinto da forti tensioni anche a livello internazionale. La guerra in Ucraina, la crisi energetica, le elezioni politiche hanno contribuito a creare un tessuto endemico di tensione e polarizzazione dei conflitti. 

Aumentano esponenzialmente i tweet negativi

Un dato su tutti fotografa al meglio la realtà che oggi rappresenta l’odio online e il ruolo di cinghia di trasmissione che i social svolgono tra i mass media tradizionali, la politica e alcune sacche di forte malcontento, che trovano sfogo ed espressione proprio nelle praterie dei nuovi media: la forte polarizzazione rappresentata dall’aumento notevolissimo delle percentuali dei tweet negativi a fronte del totale dei tweet rilevati. Il che indica una maggiore radicalizzazione dei discorsi d’odio. Fenomeno, questo, già registrato nella rilevazione dello scorso anno, ma quest’anno decisamente esploso. Ad oggi stiamo dunque assistendo a una verticalizzazione del fenomeno di odio online, per il quale la diffusività iniziale ha lasciato il posto a un modello di dinamiche sociali sempre più incisive e polarizzate. A un allargamento delle possibilità di scelta delle piattaforme social, corrisponde una selettività maggiore di messaggi di esclusione, intolleranza e discriminazione. In relazione a questi aspetti, risulta utile sottolineare il ruolo giocato dai mass media tradizionali nell’orientare e influenzare questa tipologia di comunicazione e narrativa. A questo proposito, si ritiene utile e necessaria una riflessione futura di più ampio respiro sulla consapevolezza di questo ruolo e delle sue implicazioni sociali.

I più fragili i più presi di mira

Altro elemento emerso riguarda il podio delle categorie prese di mira: le donne, le persone con disabilità, le persone omosessuali. Riguardo proprio alle persone omosessuali vale la pena rilevare che l’odio nei loro confronti si era progressivamente attenuato negli anni, fino a rappresentare una percentuale minima sul totale. Negli anni, lo stesso discorso vale per le persone con disabilità. Appare dunque evidente che una delle connotazioni dell’odio online rilevate dalla Mappa  è una forte concentrazione sui diritti della persona, sia essa donna, gay o disabile. A tal proposito, riferisce Adnkronos, emerge sempre di più la necessità di educare all’uso dei social network e di ripensare le relazioni fra mass media, piattaforme e utenti, al fine di prevenire forme sempre più radicali di odio, che possono superare i confini della dimensione online e tradursi in atti concreti come i femminicidi o i sempre più frequenti attacchi di bullismo.

Quali sono le modifiche che si fanno solitamente quando si ristruttura un bagno?

Quando si decide di effettuare una ristrutturazione del bagno, non si sa mai bene da cosa iniziare e fin quanto spingersi avanti con i lavori.

In effetti le cose da fare possono essere tante: dal rifacimento del pavimento all’installazione di nuovi sanitari, dalla “rinfrescata” alle pareti al cambio degli arredi, ci sono diversi tipi di soluzioni e lavori che è possibile effettuare per rendere il proprio bagno più confortevole e funzionale.

In questo articolo, evidenzieremo i vari lavori che solitamente si eseguono durante una ristrutturazione di questo importante ambiente di casa.

Rifacimento del pavimento

Uno dei lavori più impegnativi e profondi che si eseguono durante una ristrutturazione del bagno è il rifacimento del pavimento. Ci sono molte alternative a disposizione tra cui piastrelle in ceramica, laminato, vinilico o persino il parquet.

Scegliere il materiale giusto dipende dalle preferenze personali e chiaramente anche dal budget disponibile, oltre che dalle caratteristiche generali della stanza.

  • Piastrelle in ceramica: le piastrelle in ceramica sono certamente tra le opzioni preferite per il pavimento del bagno, un grande classico dato che sono resistenti all’acqua e facili da pulire, il che le rende perfette per un ambiente spesso umido come quello del bagno. Inoltre, ci sono una vasta gamma di colori e texture disponibili, il che significa che è possibile trovare tante soluzioni tra le quali non manca certamente quella che si adatta bene allo stile del proprio bagno.
  • Laminato: il laminato è un’altra opzione molto apprezzata per il pavimento del bagno. È più economico rispetto alle piastrelle in ceramica ed offre una maggiore flessibilità per quel che riguarda dimensioni e design. Tuttavia, il laminato non offre la stessa resistenza all’acqua delle piastrelle in ceramica, quindi tieni conto di questa sua caratteristica.
  • Vinilico: Il pavimento vinilico per il bagno è un’opzione certamente da considerare perché resistente all’acqua e all’umidità, facile da pulire e disponibile in una varietà di design e colori. Inoltre, il vinile è generalmente meno costoso rispetto ad altri tipi di pavimenti da bagno come la ceramica. Tuttavia, è importante notare che il vinile quando bagnato può diventare leggermente scivoloso, per questo si consiglia di utilizzare tappeti o tappetini antiscivolo per maggiore sicurezza.
  • Parquet: Il pavimento in parquet per il bagno è una soluzione sempre più richiesta e che conferisce alla stanza un aspetto caldo e accogliente. Chiaramente, essendo un materiale naturale, il parquet richiede maggiore cura e manutenzione rispetto ad altri tipi di pavimenti dato che è suscettibile all’umidità e all’acqua. Per questo motivo, è importante utilizzare un sigillante protettivo per proteggere il parquet dall’umidità e assicurarsi di pulirlo regolarmente per prevenire la formazione di macchie e muffe.

Sostituzione dei sanitari

Un altro aspetto importante della ristrutturazione del bagno è la sostituzione dei sanitari. Ci sono molte possibilità disponibili sul mercato, tra cui  moderni sanitari sospesi, ma non solo.

Anche il lavabo ha una importanza non secondaria nel determinare l’effetto finale, e oggi ne esistono sia di forma tondeggiante che più squadrati e regolari. Scegliere i sanitari giusti dipende dalle preferenze personali e dallo spazio disponibile.

Installazione di una nuova doccia

La sostituzione vasca con doccia è un’opzione sempre più richiesta da coloro che desiderano migliorare l’aspetto del proprio bagno e renderlo più funzionale.

I moderni box doccia sono infatti molto eleganti e raffinati, presentano delle linee decise e ricercate offrendo al tempo stesso molta più luce a tutto l’ambiente.

Inoltre, una doccia in sostituzione della vasca può anche consentire di risparmiare spazio, che può essere sfruttato in altri modi.

Conclusione

In generale, la ristrutturazione del bagno può essere un’esperienza emozionante e gratificante, ed il mercato presenta una vasta gamma di soluzioni per migliorarne l’estetica e la funzionalità.

Dato che ci sono molti fattori da considerare, è importante prendersi il tempo necessario per pianificare attentamente e valutare le proprie esigenze, anche in relazione ad aspettative e budget.

Per fortuna, ci sono parecchie soluzioni tra le quali si può scegliere per bagno più confortevole e funzionale. Sulla base di queste, assieme ad un po’ di creatività ed intuito, ristrutturare dando vita ad un bagno realmente in grado di migliorare il comfort percepito in casa.

In Italia aumenta la ricchezza dei più ricchi

Tra il 2020 e il 2021 cresce la concentrazione della ricchezza in Italia: la quota detenuta dal 10% più ricco, 6 volte quanto posseduto alla metà più povera della popolazione, aumenta dell’1,3% su base annua, a fronte della stabilità del 20% più povero e del calo delle quote di ricchezza degli altri decili della popolazione. A fine 2021 la ricchezza del 5% più ricco degli italiani (titolare del 41,7% della ricchezza nazionale netta) era superiore a quella detenuta dall’80% più povero (31,4%). I super ricchi con patrimoni superiori a 5 milioni di dollari (0,134% degli italiani) erano titolari di un ammontare di ricchezza equivalente a quella posseduta dal 60% degli italiani più poveri. È quanto emerge da La disuguaglianza non conosce crisi, il rapporto pubblicato da Oxfam in occasione dell’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos.

Il 7,5% delle famiglie è indigente 

Nel 2022 il valore delle fortune dei super-ricchi italiani (14 in più rispetto a fine 2019) mostra ancora un incremento di quasi 13 miliardi di dollari (+8,8%) rispetto al periodo pre-pandemico. Seppur attenuata dai trasferimenti pubblici emergenziali, nel 2020 cresce la disuguaglianza dei redditi netti, per cui l’Italia si colloca tra gli ultimi paesi nell’Ue. La povertà assoluta interessa il 7,5% delle famiglie (1 milione 960mila) e 5,6 milioni di individui. Un fenomeno allarmante che ha visto raddoppiare in 16 anni la quota di famiglie con un livello di spesa insufficiente a garantirsi uno standard di vita accettabile.

Salari insufficienti a contrastare l’aumento dell’inflazione

Nuovi accordi tra le parti sociali sono particolarmente necessari per i circa 6,3 milioni di dipendenti del settore privato in attesa del rinnovo dei contratti nazionali. Lavoratori che rischiano, con le attuali regole di indicizzazione, di vedere un adeguamento dei salari, calati del 6,6% nei primi nove mesi 2022, insufficiente a contrastare l’aumento dell’inflazione.  Se il miglioramento del mercato del lavoro italiano nel 2022 dovrà essere valutato alla luce dei rischi di una nuova recessione, restano irrisolti i nodi strutturali della crisi del lavoro nel nostro Paese: ridotta partecipazione al mercato del lavoro della componente giovanile e femminile, crescenti disuguaglianze retributive, ricorso a forme di lavoro non standard, e conseguente diffusione del lavoro povero. 

Trattamenti fiscali iniqui premiano i più avvantaggiati

La riduzione delle disuguaglianze è una questione cui nessun governo ha attribuito centralità d’azione. La nuova stagione politica si sta contraddistinguendo più per il riconoscimento di contesti e individui già avvantaggiati che per la tutela dei soggetti più deboli. Invece di rendere più equo ed efficiente il reddito di cittadinanza, riporta Adnkronos, lo si abroga dal 2024, adottando per il 2023 un approccio categoriale alla povertà, che vede nell’impossibilità di lavorare, e non nella condizione di bisogno, il titolo d’accesso al supporto pubblico. Invece di porre fine a iniqui trattamenti fiscali differenziati, si rafforzano regimi come la flat-tax, e invece di puntare a un contrasto all’evasione fiscale, ci si prodiga in interventi condonistici che sviliscono la fedeltà fiscale e incentivano comportamenti opportunistici.

Rc auto: nel 2023 rincari per oltre 815.000 automobilisti

Sono oltre 815.000 gli automobilisti italiani che nel 2023 dovranno fare i conti con un peggioramento della propria classe di merito, e vedranno aumentare il costo del premio Rc auto.  La brutta notizia riguarda gli assicurati che nel 2022 hanno dichiarato un incidente con colpa. Notizie negative però anche per gli automobilisti virtuosi, dal momento che negli ultimi 12 mesi le tariffe delle polizze auto sono tornate a crescere. I dati dell’Osservatorio di Facile.it mostrano infatti che in Italia a dicembre 2022 per assicurare un veicolo a quattro ruote occorrevano, in media, 458,06 euro, ovvero il 7,23% in più rispetto a dicembre 2021. Secondo l’analisi di Facile.it, realizzata su un campione di oltre 720mila preventivi raccolti a dicembre 2022, il numero di automobilisti colpiti dai rincari è in crescita del 2% rispetto allo scorso anno.

La Liguria è la regione più “colpevole”

Se a livello nazionale la percentuale di automobilisti che hanno dichiarato un sinistro con colpa è pari al 2,51%, su base regionale emergono differenze significative. Analizzando la graduatoria è ancora una volta la Liguria a guidare la classifica degli automobilisti più ‘colpevoli’, tanto che nella regione il 3,32% dei guidatori nel 2023 vedrà aumentare il costo dell’Rc auto. Agli automobilisti liguri seguono quelli del Lazio (3,05) e del Piemonte (3,02%), mentre le percentuali più basse si rilevano in Calabria (1,52%), Basilicata (1,87%) e Molise (2,02%).

Agenti di commercio, pensionati e liberi professionisti fanno più incidenti

Quanto al profilo degli automobilisti che vedranno scattare gli aumenti, la prima evidenza riguarda il genere: la percentuale di coloro che hanno dichiarato un sinistro con colpa è pari al 2,32% fra gli uomini, un valore più basso rispetto a quella rilevato tra le donne (2,84%). Quanto invece alle fasce anagrafiche, in assoluto emerge che ad avere denunciato il minor numero di incidenti con colpa sono gli automobilisti nella fascia di età tra 19 e 21 anni. Tra loro, la percentuale di chi vedrà peggiorare la classe di merito è pari appena all’1,74%, mentre tra i 25-34enni è pari al 2,23%. Il valore più alto si registra invece tra gli over 65 (3,10%). Considerando la professione dell’assicurato, è la categoria degli agenti di commercio che in percentuale ha dichiarato con più frequenza un sinistro con colpa (3,16%). A loro seguono i pensionati (3,04%) e i liberi professionisti (2,73%).

Più di 700.000 assicurati sono morosi

I rincari all’Rc auto arrivano in un momento sfavorevole per le famiglie italiane già alle prese con l’inflazione e il conseguente aumento dei prezzi su tanti beni e servizi. Tanto che un’indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat mostra come a causa dell’incremento generalizzato dei costi nei soli primi nove mesi del 2022 più di 700.000 automobilisti hanno saltato il pagamento del rinnovo dell’assicurazione auto. Una platea di morosi che potrebbe allargarsi ulteriormente, se si considera che sono oltre 1,5 milioni gli italiani che hanno ammesso di poter essere obbligati a saltare il prossimo rinnovo in caso di ulteriori rincari.

Nuovi rincari per i mutui a tasso variabile?

Secondo le attese sembra ormai certo un nuovo aumento dei tassi di interesse, che questa volta potrebbero salire di 50 punti base, con inevitabili ricadute sulle rate dei mutui variabili. Il 15 dicembre si è tenuta infatti l’ultima riunione della Banca Centrale Europea, e secondo le simulazioni di Facile.it, a seguito del nuovo incremento, per un mutuo variabile medio nei prossimi mesi la rata mensile potrebbe aumentare di quasi 35 euro. Con un aggravio complessivo di circa +39% rispetto a inizio anno. La stima di Facile.it sull’impatto dell’aumento non tiene in considerazione l’ammortamento della quota capitale, elemento che potrebbe variare in base alle caratteristiche del mutuo.

“L’Euribor tende a cambiare sulla base delle aspettative dei tassi BCE”

“L’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, tende a cambiare sulla base delle aspettative dei tassi BCE, ma non è detto che lo faccia in misura uguale. Per capire quindi come varieranno nel concreto le rate dei mutuatari, bisognerà aspettare di vedere come l’indice si muoverà rispetto alle decisioni della Banca Centrale -, spiega Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it -. In ogni caso, l’impatto dell’aumento sarà differente per ciascun mutuatario in base ad alcuni fattori, tra cui l’importo residuo del finanziamento e il numero di rate mancanti. Il consiglio per chi ha un mutuo variabile è di stabilire la soglia massima oltre la quale la rata potrebbe diventare insostenibile”.

A dicembre la rata è arrivata a circa 602 euro

Facile.it ha preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro in 25 anni (LTV 70%, Euribor3m+1,25%), sottoscritto a gennaio 2022, analizzando come è cresciuta la rata da inizio anno a oggi e come potrebbe ulteriormente salire nei prossimi mesi ipotizzando due scenari. Un aumento dell’Euribor di 0,50% e uno di 0,75%. Il tasso (Tan) di partenza sottoscritto a gennaio e usato nell’analisi è pari a 0,67%, corrispondente a una rata mensile di 456 euro. Se nella prima parte del 2022 le rate sono cresciute del +13 euro da gennaio a giugno, a partire da luglio gli indici dei mutui hanno iniziato a salire in modo consistente, e dopo i tre aumenti dei tassi da parte della BCE, a dicembre la rata è arrivata a circa 602 euro, quasi 150 euro in più rispetto a quella iniziale.

Costo del denaro: aumento di 50 o 75 punti base?

Se la BCE dovesse confermare un nuovo aumento del costo del denaro di 50 punti base, ipotizzando che l’Euribor cresca in modo analogo, la rata mensile del mutuatario salirebbe, nei prossimi mesi, a circa 636 euro, vale a dire quasi 35 euro in più rispetto a oggi e 180 in più rispetto a inizio anno (+39%).
Se invece l’aumento fosse più alto e pari a 75 punti base, la rata potrebbe addirittura arrivare a circa 653 euro: oltre 50 euro in più rispetto a oggi, e 197 euro in più se paragonata a quella di inizio anno.

Facebook Dating: arrivano i video selfie per impedire l’accesso ai minori

Facebook Dating, l’app di incontri del social netwok, ora alza le barriere agli under 18. Le novità introdotte da Meta, al momento operative solo negli Stati Uniti, consistono in due strumenti, il caricamento del documentario di identità e i video selfie. La seconda opzione è stata già testata su Instagram da giugno, ma la novità arriverà anche in Italia e negli altri Paesi in cui è disponibile Facebook Dating.
“Abbiamo in programma di portare la nostra tecnologia di rilevamento dell’età e gli strumenti di verifica negli altri Paesi in cui è disponibile Facebook Dating, e su più servizi che richiedono la maggiore età per accedere”, ha affermato la società.

La funzione di video selfie

Per la funzione di video selfie Meta ha collaborato con Yoti, la società specializzata in strumenti di verifica dell’età, che con la sua tecnologia e i suoi algoritmi di Intelligenza Artificiale stimerà l’età degli utenti in base ai tratti distintivi del volto. Il video selfie verrà condiviso con Facebook e verrà poi eliminato. In ogni caso, Meta precisa che la tecnologia di Yoti è capace di individuare l’età, e non l’identità dell’utente.
Secondo Meta tramite la verifica di Yoti sono stati scoperti il 96% degli adolescenti che hanno tentato di mascherare la propria età reale. L’81% dei profili a cui è stato chiesto di verificare l’età ha infatti scelto il video selfie piuttosto che l’invio del documento.

Caricare la propria carta d’identità

Si può anche scegliere di caricare un modulo di identificazione per verificare l’età. “Dopo aver caricato una copia del tuo ID, questo verrà crittografato e archiviato in modo sicuro e non sarà visibile sul tuo profilo Facebook o ad altre persone sull’app. Una volta verificata la tua età, puoi gestire per quanto tempo il tuo ID viene salvato – spiega Meta -. Richiediamo che le persone abbiano almeno 18 anni per iscriversi e accedere a Facebook Dating, e gli strumenti di verifica dell’età aiuteranno a verificare che solo gli adulti stiano utilizzando il servizio e contribuiranno a impedire ai minori di accedervi”, chiarisce la società.

“Mantenere le persone all’interno di esperienze adeguate alla loro età”

“Fornire alle persone più di un’opzione per verificare la loro età consente loro di selezionare un metodo che meglio si adatta alle loro esigenze e preferenze. Ad esempio, molte persone non hanno sempre accesso ai moduli di identificazione che rendono chiara la verifica dell’età – aggiunge Meta -. I nostri test di verifica dell’età mostrano che i nostri strumenti stanno funzionando per aiutare a mantenere le persone all’interno di esperienze adeguate alla loro età”.

Il 52% delle grandi aziende si affida ai social media per raccogliere dati di Threat Intelligence

Come possono le aziende difendersi dalle minacce informatiche, specie quelle che arrivano dal dark web? Per saperne di più ed essere prepararti sull’argomento, circa la metà dei dirigenti aziendali italiani (il 52%)  si affida a notizie, blog di settore e social media per ottenere informazioni sulle minacce e sui problemi di sicurezza informatica più urgenti all’interno delle grandi imprese. Lo rivela una recente ricerca condotta da i Kaspersky.

Il ruolo del dark web a seconda dei luoghi

Per le persone che vivono sotto regimi oppressivi che bloccano gran parte di Internet, il dark web è un’ancora di salvezza che fornisce un accesso inestimabile alle informazioni e una protezione dalle persecuzioni. I dark web sono anche reti estremamente sofisticate e complesse utilizzate per attività dannose, che offrono ai criminali un ambiente ideale per svilupparsi, lontano dagli occhi indiscreti delle autorità. La mancanza di indicizzazione standard delle pagine web rende i dark web non ricercabili dagli strumenti di ricerca più diffusi e richiede alti livelli di competenza per poter decifrare e decodificare le attività criminali in corso in varie lingue. Tuttavia, se da un lato le informazioni disponibili pubblicamente forniscono un servizio essenziale per tenersi aggiornati sulle questioni più recenti, dall’altro la dipendenza dal consumo di informazioni sulle notizie di tendenza e più “popolari” potrebbe limitare la CSuite dallo sviluppo di una comprensione complessiva della vera natura delle minacce per la loro azienda e di come agire contro di esse. Per una migliore comprensione, solo il 41% dei C-level intervistati in Italia ha dichiarato di utilizzare attualmente esperti esterni per raccogliere informazioni sulle ultime minacce sofisticate che emergono dal dark web. Per quanto riguarda i vari Paesi, il 50% dei dirigenti di livello C intervistati in Spagna hanno dichiarato che è più probabile che utilizzino esperti esterni per raccogliere informazioni che possono essere discusse durante le riunioni del consiglio di amministrazione, mentre i dirigenti di livello C intervistati nel Regno Unito sono stati i meno propensi ad affermare lo stesso (solo il 34%).

Come tutelarsi e tutelare 

“La nostra ricerca delinea il quadro di una C-Suite che ha bisogno di aiuto per comprendere le minacce alla sicurezza aziendale che si presentano ogni giorno” ha detto David Emm, Senior Security Researcher, di Kaspersky. Il consumo di risorse disponibili pubblicamente e l’aumento del budget destinato alla formazione sono molto importanti per contribuire a sviluppare la consapevolezza, ma il panorama delle minacce è complesso e in continua evoluzione e comprende alcuni dei criminali più motivati e tecnologicamente sofisticati del pianeta. La realtà è che senza un approccio stratificato alla cybersicurezza che combini le risorse di notizie disponibili pubblicamente e la consapevolezza dei social media, con un’intelligence azionabile interpretata dal dark web da esperti, le aziende si difendono solo a metà contro le minacce”.

Alexa, 4 anni di successo in Italia

Secondo l’analisi condotta da GFK con ServicePlan sui Best Brands 2022, quest’anno Alexa è rientrata nella classifica Best Product dei 10 brand più amati dagli italiani. Da 4 anni Alexa è un’insostituibile compagna per i suoi clienti italiani, che dal 2018 hanno generato oltre 17 miliardi di interazioni, di cui 8 miliardi avvenute solo nel 2022.
“A confermare questo successo sono le continue dimostrazioni di affetto da parte degli utenti in tutta Italia, che si affidano quotidianamente ad Alexa per gestire le proprie giornate, dal risveglio fino alla buonanotte”, dichiara Gianmaria Visconti, Country Manager di Amazon Alexa in Italia.

Dalla sveglia alla shopping list i numeri delle interazioni

Quest’anno gli italiani hanno utilizzato Alexa per impostare 800 milioni tra sveglie e timer, 120 milioni di promemoria e 45 milioni di shopping list, e hanno effettuato tramite Alexa 28 milioni di chiamate. Ma gli utenti contano su Alexa anche per conoscere le previsioni del tempo (135 milioni di volte nel 2022), oppure per un aiuto in cucina, con 8 milioni di ricette richieste, o per riprodurre musica (400 milioni di ore). A livello regionale, sebbene la Lombardia sia la prima regione in Italia per utenti attivi, è il Molise la regione con la maggior crescita di utenti attivi nel 2022 (+56%), mentre sono soprattutto i campani ad aver scelto Alexa per la gestione della casa intelligente (62%). E se Roma è la prima provincia italiana per numero di interazioni, Agrigento ha registrato la crescita più significativa (+63%).

Funzioni sempre più smart

Al lancio del 2014 negli Stati Uniti Alexa aveva 13 funzioni disponibili, mentre oggi ne vanta centinaia. All’inizio parlava una sola lingua, oggi invece è disponibile in oltre 75 Paesi e in 9 lingue diverse, e può anche rilevare più lingue nello stesso momento, oltre a essere in grado di cambiare voce con una maschile. In più, grazie allo sviluppo di skill di terze parti, che oggi ammontano a oltre 130mila nel mondo e oltre 5mila in Italia, Alexa continua a diventare sempre più smart. Grazie a questa continua evoluzione, le case degli utenti in Italia stanno diventando sempre più connesse. L’interazione vocale rappresenta il modo più semplice di interagire con la tecnologia: nel 2022 in Italia sono state oltre 1,8 miliardi le interazioni tra i dispositivi intelligenti e Alexa.

Oltre 6 milioni di ore risparmiate

Perché gli utenti hanno trovato proprio nell’assistente vocale di Amazon un punto di riferimento così importante nella propria quotidianità? Perché Alexa è intuitiva per tutti, capisce e interagisce indipendentemente dall’accento, dall’età o dalla familiarità del singolo con la tecnologia. Ed è anche proattiva: sono infatti oltre 600 milioni le azioni svolte tramite Routine da Alexa al posto degli italiani, i quali quest’anno hanno risparmiato oltre 6 milioni di ore impostando timer con Alexa anziché utilizzare lo smartphone, o chiedendole di riprodurre la propria canzone preferita invece di cercarla tra i vari provider. O ancora, spegnendo e accendendo le luci comodamente dal divano con il solo comando vocale.

Ristorante: se etico e green è molto meglio

Sapere che un locale è attento all’ambiente, utilizza prodotti biologici, magari a km zero, e riduce la sua impronta ambientale attraverso l’uso di energia green, lo fa preferire a un ristorante che offre un menu migliore. Da quanto emerge da un’indagine condotta dall’Università Popolare degli studi di Milano, non è solo il cibo a indirizzare le scelte dei consumatori quando si parla di ristoranti, ma anche la sostenibilità e l’eticità. Per il 71% degli intervistati la sostenibilità infatti incide fortemente nella scelta del ristorante. Ma un altro aspetto importante per i clienti è anche l’eticità con cui viene trattato il personale. Sapere che un ristoratore tratta in modo corretto i propri collaboratori è motivo di preferenza per circa 2 intervistati su 3 (61%).

“Un team soddisfatto e appagato lavora meglio”

“Un team soddisfatto e appagato lavora meglio e produce di più e si sente maggiormente coinvolto nel business, prendendone più a cuore anche i risultati – commenta Emiliano Citi, Ceo & Founder di RistoBusiness -. E questo genera vantaggi per entrambe le parti, che sono apprezzabili già nel breve periodo: da un lato, l’imprenditore ha entrate più alte, dall’altro, il maggior flusso di cassa garantisce ai collaboratori un lavoro regolare e ben retribuito”.
Un esempio di questo ragionamento è proprio la sede che ospiterà Restaurant for Future, organizzato da RistoBusiness a Fico, il grande parco del cibo a Bologna.
“Mentre in tutta Italia bar e ristoranti sono in grandi difficoltà per i costi da sostenere in questo periodo di crisi, dentro Fico i ristoratori non subiscono il caro bollette grazie al modello energetico virtuoso del parco”, spiega Stefano Cigarini, amministratore delegato di Fico Eataly World.

Fico: un esempio di sostenibilità “a metro zero”

“Fico è un esempio di sostenibilità non solo per le sue caratteristiche strutturali, ma anche per l’impiego di materiali compostabili da parte di tutti i suoi operatori e per il suo sistema circolare ‘a metro zero’ – aggiunge Stefano Cigarini -: le eccellenze alimentari prodotte dalle fabbriche di Fico vengono infatti utilizzate e somministrate da tutti i ristoratori delle diverse aree: una sorta di grande mercato condiviso nel rispetto della sostenibilità a 360°”.

L’Ape blu: la stella Michelin della cucina etica

Sono oltre 700 gli imprenditori della ristorazione che saranno presenti a Restaurant for Future, riferisce Adnkronos. Tra i relatori, il divulgatore scientifico Luca Mercalli e Federico Quaranta, conduttore radio e tv. Tanti i temi che verranno messi sul tavolo, dalle prospettive future a cosa fare per uscire dalla crisi. Tra le proposte anche l’introduzione del bollino Ape blu, che indica la sostenibilità per i ristoranti, come le stelle Michelin fanno con la qualità della cucina e del servizio. Si parlerà poi anche di rincari energetici e delle materie prime, che stanno costringendo molte attività alla chiusura, la difficoltà nel reperire personale, ma anche la questione del lavoro nero.